Negli ultimi anni si è fatto un gran parlare di welfare aziendale. Nel tempo infatti, i collaboratori hanno imparato a comprendere quanto l’Azienda possa influire sul proprio benessere, non solo garantendo benefit economici, ma anche ulteriori plus come una copertura sanitaria integrativa, degli abbonamenti a centri sportivi, culturali, educativi e molto altro ancora.
Di fronte a questa neonata sensibilità perciò le aziende più avvedute hanno cominciato a prendersi cura del welfare aziendale, creando interi programmi di tutela per i propri staff e, laddove possibile, erogando il cosiddetto credito welfare.
Cos’è il welfare aziendale
Le politiche di welfare sono una serie di iniziative mirate a garantire una qualità della vita migliore per i dipendenti e i manager di una data società. In altre parole, il welfare include tutte quelle scelte pensate per migliorare sia le performance lavorative che lo stato psicofisico di un lavoratore e del team.
Le realtà più avvedute perciò hanno presto messo questa filosofia del benessere garantendo una gamma di servizi variegata che può includere tantissime agevolazioni.
Come può essere usato?
A seconda delle dimensioni aziendali e dal budget che può essere destinato al progetto, il collaboratore di un’azienda può usare il credito di welfare per:
- Buoni pasto;
- Agevolazioni sanitarie;
- Contributi previdenziali;
- Contributi assistenziali;
- Corsi di formazione;
- Rimborsi per ampliare l’orizzonte culturale dei dipendenti;
- Molto altro ancora.
Le aziende, perciò, così facendo emettono dei ticket che possono essere sfruttati nelle strutture convenzionate e che permettono alla proprietà di erogare bonus (che migliorano la percezione dell’azienda), ottenendo in cambio un’affezione maggiore all’azienda e importanti sgravi fiscali.
Tuttavia, tra quelli citati, spesso ci sono alcuni servizi che varrebbe davvero la pena di inserire al fine di aumentare anche la produttività, talvolta messa al rischio dallo stress personale degli impiegati.
Trovano perciò logico inserimento i servizi che mirano a migliorare e tutelare il benessere psicologico dell’intero organico. Infatti, ciò che spesso viene ignorato, è che i tanto famosi crediti di welfare prevedano la possibilità di elargire non solo i tipici controlli medici o le convenzioni più comuni (dentista, oculista, fisioterapia), ma anche le consulenze psicologiche. Sì, proprio tra le agevolazioni sanitarie la normativa prevede la possibilità di elargire colloqui di psicologia o psicoterapia al team o al singolo addetto.
Perché usare il Credito di Welfare per il benessere psicologico del tuo team
Partiamo da un presupposto: escluso il beneficio fiscale a carico dell’azienda, l’obiettivo delle politiche di welfare è quello di assicurare una buona qualità della vita ai propri addetti affinché questi garantiscano performance impeccabili e quindi concorrano alla crescita della stessa azienda.
Ciò che spesso accade però è che i lavoratori si trovano a farsi carico di una serie di sfide personali che rischiano di mettere in pericolo la loro operatività. Non è insolito constatare che, durante periodi di forti tensioni familiari, perfino i membri del team più dediti al lavoro possano affrontare veri e propri episodi di crisi di panico, soprattutto se dettati da uno stato di ansia generale.
Inoltre, come è noto, spesso è proprio l’ansia lavorativa a minare la produttività dei team, una sensazione di malessere generale che può sfociare addirittura in attacchi di panico e che può trovare motivo di insorgere praticamente per qualunque motivo.
Fermo restando perciò che, in casi come questi, a venire meno innanzitutto è la salute del singolo lavoratore, è innegabile che eventi negativi come questi impattino anche sulla produttività.
Sembrerà dunque banale metterlo nero su bianco, ma, a questo, punto appare ovvio che il primo beneficio dell’offrire un servizio di consulenza psicologico sta proprio qui: nell’evitare l’insorgenza di situazioni spiacevoli come l’ansia da prestazione lavorativa, o altre difficoltà psicologiche e relazionali.
A questa funzione preventiva perciò si accompagnano tutta una serie di benefit pensati per offrire sostegno psicologico in caso di necessità. Attraverso queste politiche di welfare, l’azienda può intervenire e dare il suo contributo affinché il dipendente e la sua famiglia possano ritrovare la serenità a seguito di traumi o particolari eventi (connessi all’attività lavorativa e non), può offrire aiuto e sostegno nella diagnosi di disturbi cognitivi, psicologici del lavoratore o dei suoi cari.
Come può intervenire un’azienda
Generalmente, le possibilità di intervento sono due. L’impresa può pensare di offrire:
- Una serie di incontri liberi e aperti all’intero team per migliorare il benessere generale;
- Una seduta di gruppo mirata a individuare eventuali dinamiche dannose per il singolo o per il team, e quindi individuare le aree di intervento per il futuro;
- Un servizio di consulenza al singolo per permettergli di affrontare un percorso che lo porterà alla serenità.
Nel 2020 è sciocco continuare a credere che siano solo i business a selezionare i migliori impiegati. Numeri alla mano, è il personale che sceglie i posti di lavoro che si adattano alle sue aspettative e necessità. Tenere conto dell’aspetto psicologico del team è sicuramente un grosso punto a favore di tutte quelle realtà imprenditoriali che mirano davvero ad assicurare una crescita continua e costante della stessa azienda e dell’intero organico. Scopri come elargire questo importante servizio al tuo team!