Squadra o Gruppo?

Nella vita di tutti i giorni spesso i termini gruppo e squadra vengono utilizzati in modo intercambiabile quasi fossero sinonimi. Nel campo del lavoro si parla di un gruppo di colleghi oppure di una squadra di collaboratori intendendo la stessa cosa.

 

Ma nella realtà gruppo e squadra sono realmente la stessa cosa?

 

Nella realtà no!

 

E ora Ti spiego il perché…

Il gruppo è rappresentato da un certo numero di persone che svolgono funzioni analoghe, condividono lo stesso ambiente e svolgono le loro funzioni in modo individuale senza che il lavoro di uno dipenda dall’altro. Un esempio di gruppo potrebbe essere quello dei compagni di classe. 

Esempio che purtroppo in questo periodo a causa del COVID – 19 rischia di passare quasi nel dimenticatoio!

 

La squadra invece è rappresentata da un gruppo di persone che lavorano tutte per raggiungere lo stesso obiettivo, per cui il successo o l’insuccesso dipende dalla collaborazione di tutti i suoi componenti

Ma avere un obiettivo comune non è condizione sufficiente per far diventare un gruppo una vera e propria squadra.

Ci vogliono altri ingredienti.

Per fare una buona carbonara è necessario avere le uova ma se mancano il guanciale e il pecorino non si va da nessuna parte! Dopo questa metafora culinaria ritorniamo ad un esempio penso più intuitivo: avete mai visto giocare a calcio un gruppo di bambini?

Ebbene loro sono un chiaro esempio del non essere una squadra e nel loro caso va benissimo così! Se si assiste ad una partita tra bambini si nota una dinamica piuttosto caratteristica…tutti dietro il pallone senza se e senza ma!

Non ci sono regole, non ci sono strategie non ci sono ruoli…ed è questo che rende divertente assistere alle loro partite poiché il loro obiettivo è divertirsi (dovrebbe esserlo anche dei genitori che assistono dagli spalti).

 

Ecco quindi svelati quali sono gli ingredienti per creare una vera squadra partendo da un gruppo:

 

  • Obiettivo chiaro e condiviso
  • Avere un metodo (un modo di giocare consapevole, uno schema di gioco)
  • Avere dei ruoli chiari e condivisi 

 

La squadra quindi nasce nel momento in cui le persone che ne fanno parte hanno un obiettivo in comune che dipende dal lavoro e dai compiti di ognuno. Si crea quindi un interdipendenza ossia la consapevolezza dei membri di dipendere dagli altri, creando una rete di relazione con gli altri e un’unità basata sulla differenza. Propria grazie alla consapevolezza dell’interdipendenza è possibile il processo di collaborazione.

Collaborazione che diventa produttiva nel momento in cui tutti condividono il metodo di lavoro, le strategie da adottare 

 

Il metodo di lavoro è l’insieme di regole che devono essere chiare a tutti i commenti della squadra. Tutti devono sapere come si sceglie di giocare (se utilizziamo ancora la metafora sportiva). Tutti devono sapere come muoversi, se le cose vanno bene cosa far5e se le cose vanno male come reagire. Quando qualcosa non funziona nel gioco cerchiamo i problemi o cerchiamo i colpevoli? La squadra cerca di imparare il metodo per gestire il problema e non si dedica alla caccia al colpevole.

 

Avere dei ruoli e condividerli è indispensabile per lo sviluppo di una squadra eccellente. Lo è anche riuscire a stabilire un rapporto propositivo tra ruoli. Io sono molto bravo a fare una cosa e accanto a me c’è qualcuno che è altrettanto vibravo fare un’altra cosa e insieme ci integriamo ci completiamo unendo le nostre risorse per raggiungere l’obiettivo comune.

Quali sono le caratteristiche delle squadre eccellenti?

I ricercatori del MIT (Massachusetts Institute of Technology) hanno deciso di provare a trovare una risposta a questa domanda. Dopo aver coinvolti centinaia di volontari divisi in gruppi randomizzati hanno assegnato ai diversi tema attività di problem solving.

 

Ci si aspetta che le squadre migliori fossero quelle che includono individui con un Q.I. maggiore invece…

Le squadre con migliori prestazioni avevano 3 caratteristiche:

 

  • Un altro grado di sensibilità sociale reciproca (indice che viene misurato con il test della lettura dello sguardo , ritenuto un test di valutazione del grado di empatia)
  • Tutti i membri del team avevano lo stesso tempo di parola grazie all’organizzazione che si erano dati e al clima che si era creato
  • I gruppi erano misti

 

Steve Jobs per definire una squadra di lavoro usa questa metafora

Quando era ragazzo, nel suo isolato abitava un anziano vedovo per il quale svolgeva saltuari lavoretti.

Un giorno tirò fuori dal suo garage un malandato macinino a motore per caffè e chiese al piccolo Steve di cercare dei normalissimi sassi. 

Quando ne ebbe raccolto una quantità sufficiente, il vecchio li inserì nel macinino insieme a una manciata di tritume e avviò il motore invitando Jobs a tornare il giorno dopo. La lattina, ruotando, faceva un gran chiasso con le pietre che si scontravano tra loro nel recipiente metallico. 

“Io tornai il giorno dopo e aprimmo la lattina. Dentro c’erano delle bellissime pietre levigate. I semplici sassi che avevamo usato, a forza di strofinarsi l’uno contro l’altro, con un po’ di frizione, con un po’ di rumore, si erano trasformati in bellissime pietre levigate. 

 

Cosa significa per lui quindi squadra di lavoro

E’ una metafora si una di una squadra di persone che lavorano sodo su qualcosa che le appassiona. Tutto sta nella squadra, in questo gruppo di persone di enorme talento che si scontrano tra loro, litigano, qualche volta si azzuffano. Fanno un po’ di rumore. E lavorando insieme si perfezionano l’un l’altro e perfezionano le idee.”